Petizione per riconoscere gli algoritmi come patrimonio dell’umanità

Il testo originale della petizione, redatto in inglese dai CodeWeek Ambassadors riuniti a Bruxelles il 12 settembre 2017, è disponibile al seguente indirizzo, dove può essere sottoscritto da chiunque lo approvi e voglia sostenerlo:

https://www.gopetition.com/petitions/algorithms-as-intangible-cultural-heritage.html

petition

Titolo:

Algoritmi come patrimonio culturale immateriale

Premessa:

Gli algoritmi sono conquiste immateriali dell’intelligenza umana che producono un impatto tangibile sulle nostre vite e preparano il terreno per il futuro. Gli algoritmi conosciuti forniscono una comprensione profonda degli aspetti computazionali del mondo, abilitano un utilizzo consapevole delle tecnologie e offrono le basi per l’innovazione.

Un algoritmo è una procedura non ambigua, finita ed eseguibile per risolvere un problema, per ottenere un risultato o per realizzare un’idea.

Ogni problema per cui esista un algoritmo noto non può più essere considerato un problema, poichè si riduce ad un compito da svolgere. La complessità del compito è determinata dal più efficiente degli algoritmi noti per svolgerlo. Chiunque concepisca un algoritmo per risolvere un problema ha risolto quel problema per sempre. Chiunque concepisca un algoritmo più veloce per svolgere un compito lo ha reso più semplice per sempre.

Nel 1972 l’UNESCO (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization) ha adottato una Convenzione sulla protezione del Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale, cercando di incoraggiare l’identificazione, la protezione e la conservazione del patrimonio culturale e naturale in ogni parte del mondo, considerato di eccezionale valore per l’umanità. Secondo l’UNESCO: “il patrimonio è la nostra eredità dal passato, ciò con cui conviviamo oggi e ciò che passiamo alle generazioni future. Ciò che rende eccezionale il concetto di Patrimonio Mondiale è la sua applicazione universale” (tradotto da http://whc.unesco.org/en/about/, visitato il 12 settembre 2017).

Nel 2003, l’UNESCO ha riconosciuto che il patrimonio culturale non si limita a monumenti e collezioni di oggetti e ha adottato una nuova Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, defnito dall’Articolo 2 come “le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il know-how – come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi – che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale.” (tradotto da https://ich.unesco.org/en/convention, visitato il 12 settembre 2017).

Il secondo paragrafo dell’Articolo 2 della Convebzione identifica, inter alia, 5 domini nei quali il patrimonio culturale immateriale si manifesta:  (a) tradizioni ed espressioni orali, ivi compreso il linguaggio, in quanto veicolo del patrimonio culturale immateriale; (b) le arti dello spettacolo; (c) le consuetudini sociali, gli eventi rituali e festivi; (d) le cognizioni e le prassi relative alla natura e all’universo; (e) l’artigianato tradizionale.

Il terzo paragrafo dell’Articolo 2 della Convenzione definisce “salvaguardia” come  “misure volte a garantire la vitalità del patrimonio culturale immateriale, ivi compresa l’identificazione, la documentazione, la ricerca, la preservazione, la protezione, la promozione, la valorizzazione, la trasmissione, in particolare attraverso un’educazione formale e informale, come pure il ravvivamento dei vari aspetti di tale patrimonio culturale.” La salvaguardia include l’educazione, la sensibilizzazione, il potenziamento delle capacità a livello nazionale (Articolo 14), nonchè il mantenimento di elenchi rappresentativi a livello internazionale (Articolo 16) “al fine di garantire una migliore visibilità del patrimonio culturale immateriale e di acquisire la consapevolezza di ciò che esso significa.”

Petizione:

I sottoscritti riconoscono che gli algoritmi sono tra le conquiste più alte dell’umanità e che sono degni di essere considerati parte del nostro patrimonio culturale immateriale.

I sottoscritti credono che salvaguardare gli algoritmi significhi aumentarne la visibilità, dare consapevolezza della loro importanza, aumentarne la diffusione e contribuire alla costruzione di una società della conoscenza.

I sottoscritti chiedono all’UNESCO di aggiungere gli algoritmi tra i domini nei quali si manifesta il patrimonio culturale immateriale.

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